GIORNO DEL RICORDO
NOTIZIE
Il giorno del Ricordo
Il 10 febbraio si celebra il
Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo
giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale.
La data
commemorativa è stata istituita nel marzo del 2004, per preservare e rinnovare
la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe,
dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo
dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
A migliaia furono
uccisi nelle Foibe, le voragini naturali, profonde fino a duecento metri,
presenti nell'altopiano del Carso, o nei campi di concentramento titini. Massacri
messi in atto dai partigiani e dai servizi jugoslavi
Uccisi solo
perché italiani. La tragedia delle Foibe - nelle quali i partigiani
comunisti fedeli a Tito gettarono, tra il 1943 e il 1945, migliaia di italiani,
spesso gettati ancora vivi - e il dramma degli esuli istriano-dalmati,
costretti ad abbandonare le loro case dopo la cessione di Istria, Fiume e Zara
alla Jugoslavia, seguita alla sconfitta dell’Italia nella Seconda Guerra
Mondiale, è una delle pagine più dolorose della storia del nostro Paese. Dal
2004 il Parlamento italiano ha istituito il “Giorno del Ricordo”, da celebrare
ogni anno il 10 febbraio, con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria
della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe.
Uccisi solo
perché italiani. Sono le vittime delle Foibe, vittime della pulizia politica ed
etnica compiuta dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito in Istria, Dalmazia
e Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945. Una pulizia etnica mascherata come
azione di guerra o vendetta contro i fascisti all'indomani dell'armistizio
dell'8 settembre 1943. In cinquemila furono massacrati, spesso gettati ancora
vivi nelle foibe, le cavità carsiche tipiche del territorio istriano